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Episodio 4: “Che ansia”

Elisa: “Ciao Sara! Devi portare i bambini a nuoto oggi, vero?” – Sara: “Eh? Cosa?” – Elisa: “Pronto!?! Ci sei?! – Sara: “Ah sì sì, scusa ero distratta” – Elisa: “Ma stai bene? Ti vedo strana, che c’è?” – Sara: “Mi sento tesa, ho sempre mal di testa, faccio fatica a concentrarmi, dormo poco e male” – Elisa: “Vedo… Il motivo? E’ successo qualcosa?” – S: “Ma non lo so! È da un po’ che mi sento così… Non è successo niente di particolare, sono però piena di cose da fare tra i mestieri, i bambini, il lavoro, oggi devo andare pure dal parrucchiere! Che ansia ragazzi…”

“Che nodo allo stomaco”, “Mi manca il respiro”, “Mi sudano le mani”, “Mi tremano le gambe”. Queste sensazioni, rappresentano alcuni dei segnali attraverso cui si può manifestare l’ansia. A volte, come Sara, proviamo ansia senza sapere nemmeno il perchè e spesso ci sentiamo così quando vorremmo avere tutto sotto controllo e cerchiamo in tutti i modi di farlo. Anche un momento piacevole come quello dell’ andare dal parrucchiere può diventare uno dei mille impegni della giornata. Spesso cerchiamo di evitare quel senso di irrequietezza, di mandarlo via poiché non ci fa stare tranquilli. Ci fa sentire impotenti, a disagio, mai pronti, non ci lascia dormire sereni e ci toglie la concentrazione. Ma cos’è esattamente l’ansia? Non è il professore durante un esame o il palcoscenico a metterci ansia, ma le emozioni che questi suscitano in noi, come ad esempio la rabbia per aver fatto una brutta figura in passato o la paura di un fallimento. L’ansia non è un’emozione né un sentimento, svolge una funzione diversa: è un segnale di attivazione, un’alleata che prepara il nostro corpo a reagire di fronte ad un evento percepito come pericoloso. Provarne troppa e per molto tempo, però, rischia di dare vita a diverse problematiche che finiscono per limitarci ed alimentare la nostra sofferenza. Se eccessiva, come dice J. Picoult, potremmo immaginarla come una sedia a dondolo: è in movimento, ma ci fa rimanere sempre fermi in un punto della  stanza. Anche se non è quasi mai la benvenuta, l’ansia è essenziale. Non è come un’app da disinstallare, ma se consuma troppa batteria è bene modificare le impostazioni per ridimensionare il suo utilizzo.

Per approfondimenti:

  •  Rachel Brian, “Mamma che ansia! Il libro che cercavi per sentirti forte, sconfiggere le paure e ritrovare la calma”. 2021, DeAgostini.
  • Erica Francesca Poli, “Le emozioni che curano. Stare bene con la nuova medicina delle emozioni”. 2019, Mondadori.
  • Alain Braconnier, “Piccoli o grandi ansiosi? Come trasformare l’ansia in una forza”. 2003, Raffaello Cortina.

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