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Episodio 22: “Tutti per uno, uno per tutti – il valore della coesione”

Credo che nel calcio non si debba per forza di cose essere amici  per ottenere,

di fatto, dei risultati, quanto piuttosto sia necessario fra tutti il reciproco rispetto

e la stessa unità di intenti nel voler raggiungere l’obiettivo comune prefissato

Alberto Fontana

Creare lo spirito di squadra e costruire un buon team

è uno dei compiti più importanti per un allenatore

Sven-Gorän Eriksson

L’essere umano, per sua natura, è un animale sociale ed è quindi portato a stare in relazione con gli altri, formando gruppi e cercando il contatto. A scuola, al lavoro, nel mondo dello sport, ma anche in famiglia e con gli amici sono molte le occasioni in cui accade che il gruppo sia chiamato a dover lavorare insieme per ottenere dei risultati.

Unione, collaborazione, coesione: questi sono alcuni dei fattori che favoriscono maggiormente il raggiungimento dei propri obiettivi. Ma che cos’è la coesione? È proprio la  tendenza di un gruppo che, rimanendo unito e superando le possibili difficoltà, riesce a portare a termine quanto prefissato. Prendiamo come esempio la vittoria dell’Europeo dell’Italia, ma di situazioni simili ce ne sono a centinaia anche nel mondo lavorativo e  scolastico, come i team di lavoro, i progetti universitari, ecc. La Nazionale era un gruppo sulla carta inferiore rispetto ad altre squadre partecipanti, sia dal punto di vista di esperienza che di valore dei singoli giocatori, ma durante le partite del torneo si è sempre mostrata come compatta e unita e, alla fine, tutti i 23 giocatori hanno contribuito alla vittoria. Ma quali sono i fattori che possono favorire o determinare la coesione? Il primo è sicuramente l’obiettivo che si vuole raggiungere: se tutti i membri remano nella stessa direzione, hanno una meta comune sia come singoli che come squadra, il gruppo farà di tutto per raggiungerlo. Un altro aspetto è legato alla comunicazione e all’interazione, non solo in termini di qualità del dialogo, come parlare apertamente, ma anche rispetto alla quantità: maggiori saranno i contatti e migliore sarà anche la comunicazione. Infine anche il leader gioca un ruolo importante: che sia l’allenatore, il miglior giocatore o anche un responsabile di un team di lavoro se questi si comporta come il capitano di una nave, coinvolgendo il gruppo e valorizzando gli aspetti positivi e negativi dei sottoposti o dei compagni, aumenterà anche la coesione.

Un gruppo coeso sarà quindi come un’orchestra che, solo combinando il suono e il talento dei singoli musicisti, potrà produrre l’armonia perfetta e il successo della composizione musicale, ma anche un buon esito nel progetto dell’esame o la vittoria dell’Europeo.

E tu? Di che “squadra” fai parte? Senti che è un gruppo coeso?

Per approfondimenti:

  • Claudia Manzi e Caterina Gozzoli, “Sport: prospettive psicosociali”. 2009, Carocci
  • Pietro Amerio e Franco Borgogno, “Introduzione alla psicologia dei piccoli gruppi”. 1975, Giappichelli
  • Ludwig van Beethoven (1824), Sinfonia n.9

“DIREZIONE PSICOLOGIA: Una bussola per il quotidiano”

Vi è mai capitato di avere difficoltà a concentrarvi e a dormire poco e male, senza sapere il perché? Di rinunciare a qualcosa per paura di fallire? Di non sapere come comportarvi davanti ad un evento improvviso? A partire da episodi di vita quotidiana, in brevi articoli rifletteremo insieme, sempre accompagnati da riferimenti scientifici, su come funzioniamo, cosa proviamo e perchè.

Potete leggere i nostri articoli sul sito del Poliambulatorio Oberdan /Attività/ Direzione psicologia  https://poliambulatorioberdan.it/direzione-psicologia-bussola-quotidiano o sulla pagina Facebook Poliambulatorio Oberdan

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