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Episodio 19: “Perder tempo, è tempo perso? Il tempo lento dell’attesa”

Ci saranno 10 persone in fila davanti a me!”

“Ma la pizza non è ancora arrivata!?”

“L’intro della serie tv la salto..”

“Un’ora per riavere il telefono riparato?!”

Avete mai avuto la sensazione di non voler perdere tempo quando siete costretti ad attendere? Molti di noi non sono più abituati a farlo: tiriamo fuori lo smartphone, cerchiamo un modo per riempire quei 5 minuti di attesa. Ma cos’è che ci impedisce di stare, anche solo qualche minuto, a non fare niente, attendere e basta? O semplicemente annoiarci? A volte sentiamo che il tempo ci sfugge di mano, dobbiamo fare e fare, e subito. Siamo iperstimolati. E così anche i nostri bambini, che devono fare i compiti, poi andare a nuoto, poi sistemare la stanza, poi accompagnarci a fare quella commissione; il rischio è che non abbiano più il privilegio di annoiarsi, e imparino da noi che il nostro ritmo non può andare al passo, deve andare al galoppo. Vogliamo tutto e subito, e, per natura, quando otteniamo qualcosa che ci dà piacere tendiamo a volerne ancora e ancora. Arriva un pacco dal corriere? Quattro ore dopo ne ordiniamo un altro. A volte è difficile rallentare e abbiamo bisogno di riempire il nostro tempo per non restare soli con noi stessi, per non aver paura di sentirci, per non incontrare le parti di noi che facciamo fatica a guardare ed accettare. Evitiamo di aprire l’anta, per non guardare in faccia i nostri scheletri nell’armadio. Ma la fatica dell’attendere e il voler riempire il tempo a tutti i costi, talvolta non ci permettono di apprezzare gli elementi che ci sono nell’attesa.

Fermandoci, possiamo entrare in contatto con noi stessi, capire di cosa abbiamo bisogno e cosa desideriamo. L’attesa, infatti, permette il desiderio: avere tutto e subito a volte non ci dà la possibilità di desiderare qualcosa e di apprezzare ciò che, dopo l’attesa, arriverà. Pensiamo a quando aspettiamo per dei mesi l’estate, le vacanze: attendere dà valore a tutto ciò che questa stagione porta con sé. E anche la natura attende, per poi sbocciare più rigogliosa di prima.

Possiamo ascoltare le emozioni che lo stare in attesa ci suscita, interrogandoci sul come reagiamo, in quel momento, e conoscere meglio noi stessi. Cerchiamo talvolta dei modi per ammazzare il tempo; ma invece, può essere un nostro alleato, non un nemico da sconfiggere e annientare. Se rispettiamo il nostro tempo, possiamo viverlo davvero. Anche al passo.

Ci piacerebbe lasciarvi con un piccolo spunto: provate a richiamare alla mente il dipinto di Salvador Dalí La persistenza della memoria.. Che sensazioni vi suscita?

Il vostro tempo, va al passo o al galoppo? Fate fatica a stare in attesa? Se vi fa piacere commentate qui sotto!

Per approfondimenti:

  • Véronique Aïache, “L’arte della lentezza. Trovare il tempo per sé in un mondo sempre in corsa”. 2020, Giunti
  • Jon Kabat-Zinn, “Vivere momento per momento. Sconfiggere lo stress, il dolore, l’ansia e la malattia con la saggezza di corpo e mente”. 2010, TEA

“DIREZIONE PSICOLOGIA: Una bussola per il quotidiano”

Vi è mai capitato di avere difficoltà a concentrarvi e a dormire poco e male, senza sapere il perché? Di rinunciare a qualcosa per paura di fallire? Di non sapere come comportarvi davanti ad un evento improvviso? A partire da episodi di vita quotidiana, in brevi articoli rifletteremo insieme, sempre accompagnati da riferimenti scientifici, su come funzioniamo, cosa proviamo e perchè.

Potete leggere i nostri articoli sul sito del Poliambulatorio Oberdan /Attività/ Direzione psicologia  https://poliambulatorioberdan.it/direzione-psicologia-bussola-quotidiano o sulla pagina Facebook Poliambulatorio Oberdan

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