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Episodio 30: “Come un pugno in pancia – L’intestino, il nostro secondo cervello”

“Un’altra visita e ancora non mi hanno detto cosa ho. Io però sto male. E da parecchio tempo pure. Questa situazione mi sta sfiancando. Un altro pensiero che mi frulla nella testa. Sul lavoro non stiamo fermi un momento e c’è sempre qualcosa di nuovo che dobbiamo fare con massima urgenza. A casa, tra i figli che hanno sempre bisogno e il trasloco ci sono pensieri e preoccupazioni costanti. I dolori di stomaco che non mi passano… non ce la faccio più!”

“Sentire le farfalle nello stomaco”, “Agire di pancia”, “Avere un peso sullo stomaco”, “Parlare alla pancia delle persone”… quante volte abbiamo provato sulla nostra pelle queste espressioni? Si riferiscono a sensazioni corporee che sono collegate a emozioni, sentimenti e istinti.

Possiamo soffrire di malesseri fisici dopo giornate impegnative sul luogo di lavoro, quando affrontiamo cambiamenti e novità, prima di ricevere un esito. Ciò accade perché a volte stress, tensioni, preoccupazioni, ansie, eventi traumatici o improvvisi possono manifestarsi attraverso il nostro corpo. Questi sintomi fisici sono come un campanello d’allarme, una spia. Non sempre riusciamo a sentirla, alcune volte la trascuriamo mentre altre ci attiviamo per farla smettere. Accade quindi che il mal di schiena può aumentare o diminuire in base al livello di stress, la dermatite potrebbe insorgere a seguito di un evento traumatico, possiamo avere nausea e dolori addominali quando siamo preoccupati.

Ti è mai capitato di trovarti in una situazione simile? Ti sei mai chiesto perché proprio alcune parti del corpo sono più coinvolte nell’esprimere questo tipo di disagio? Una di queste è proprio l’intestino, che viene anche chiamato “secondo cervello”. Infatti, durante la crescita del feto, cervello e intestino si sviluppano dallo stesso tessuto ed essendo connessi si influenzano a vicenda. Un po’ come un termometro che rileva la nostra temperatura corporea, l’intestino è uno degli indicatori del nostro stato emotivo. Così capita che le tensioni, le preoccupazioni, i livelli di stress possano aumentare. Non ce ne rendiamo conto. E il nostro intestino inizia a rallentare, faticare o non funzionare adeguatamente.

Mente e corpo, sintomi fisici e stato emotivo sono, dunque, distinti ma tra loro collegati. Sono il capitano e la sua nave, figure diverse ma intimamente legate, che necessitano l’uno dell’altro per proseguire la navigazione. Allo stesso modo, i disturbi gastrointestinali possono originare da vari fattori che sono tra loro collegati. Prendere consapevolezza di cosa possa portarci a non stare bene è il primo passo per poter intervenire in maniera efficace. Prendendoci cura del nostro corpo facciamo qualcosa di utile e spesso, ma non sempre, è sufficiente. Ed è allora che possiamo considerare anche la nostra mente, le nostre emozioni, i nostri vissuti.

Per approfondimenti:

 “DIREZIONE PSICOLOGIA: Una bussola per il quotidiano”

Vi è mai capitato di avere difficoltà a concentrarvi e a dormire poco e male, senza sapere il perché? Di rinunciare a qualcosa per paura di fallire? Di non sapere come comportarvi davanti ad un evento improvviso? A partire da episodi di vita quotidiana, in brevi articoli rifletteremo insieme, sempre accompagnati da riferimenti scientifici, su come funzioniamo, cosa proviamo e perchè.

Potete leggere i nostri articoli sul sito del Poliambulatorio Oberdan /Attività/ Direzione psicologia  https://poliambulatorioberdan.it/direzione-psicologia-bussola-quotidiano o sulla pagina Facebook Poliambulatorio Oberdan

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