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VIVERE NEL PRESENTE

“Ieri è Storia, domani è un Mistero e oggi è un Dono”
Eleonor Anna Rooswelt

Alberto è un nuotatore di 27 anni e nella sua carriera ha sempre dimostrato di possedere grinta, determinazione e grande attitudine al lavoro. Queste qualità sono il suo modus operandi con il quale affrontare ogni allenamento, gara o difficoltà sportiva.

Ultimamente però in Alberto sta cambiando qualcosa; la caparbietà e la fermezza con le quali vive le gare sono rimaste le stesse, ma oggi è distratto, poco in sincronia con quello che accade dentro e fuori di lui. E’ come se il corpo di Alberto stesse viaggiando ad un ritmo troppo elevato. Ecco, essere in sincronia significa ascoltare i messaggi che il corpo ci invia, conoscere il nostro livello di stanchezza mentale, contare le bracciate per arrivare a fine vasca, ascoltare le indicazioni dell’allenatore o cambiare strategia al momento opportuno. Viverci il momento presente in linea con quello che succede, ad un ritmo che unisce mente e corpo.

Per Alberto non è semplice essere in sincronia, infatti un giorno si sveglia con un dolore forte alla spalla e la sua mente inizia a viaggiare:

“Sarà un dolore passeggero, ieri avrò fatto qualche movimento strano. Anzi ora mi vesto e vado a nuotare, non posso fermarmi ora che tra qualche mese ho quella gara importante”.

 Alberto è andato a nuotare facendo finta di niente, pensava solo al nuoto e non a quel male che non smetteva di farsi sentire. Era come se il suo corpo gli stesse dando un chiaro segnale, come se quelle fitte si intensificassero ogni secondo di più urlando la necessità di fermarsi. L’unico linguaggio che il corpo possiede per trasmettere disagio è il dolore fisico.

Quando siamo abituati ad andare di corsa, il pensiero di doverci prendere una pausa potrebbe spaventarci, non sappiamo cosa potrà succedere. Se ci fermiamo potremmo essere costretti a doverci ascoltare in cerca di risposte che, a volte, non siamo pronti a voler sentire. Così, come se avessimo il pilota automatico inserito, andiamo avanti sperando che quel semaforo non diventi mai rosso.

“Quando quel giorno sono entrato in vasca sentivo che sarebbe successo qualcosa, la mia spalla era rigida ma ho iniziato subito a nuotare. All’improvviso apro gli occhi e ci sono tutti i miei compagni attorno a me. Mi fu subito chiaro: quel dolore era diventato l’infortunio che tanto temevo.”

 Nello sport come nella vita, seguiamo delle abitudini che ci distaccano dal presente e non ci permettono di entrare in sincronia con noi stessi e con ciò che ci circonda, allontanandoci dalle nostre emozioni e bisogni.

“Mi sentivo in colpa, triste e arrabbiato con me stesso. Non mi ero concesso di ascoltare il mio corpo e ora eccomi qui, infortunato”

 In tutte le situazioni, le nostre emozioni ci dicono qualcosa, non solo di come stiamo vivendo quel momento, ma anche di chi siamo. Magari, come Alberto, siamo persone che vogliono andare sempre e solo avanti ma se non ci ascoltiamo, a volte, ci troviamo costretti a tornare indietro. Tornare indietro non necessariamente è un fallimento, potrebbe essere un riequilibrio tra mente e corpo, ritrovando il proprio stato di sincronia.

Questo evento per Alberto è diventato un punto da cui ripartire. Infatti, trasformato da questa esperienza, si riconosce diverso, cambiato, ma più forte di prima; grazie a questo infortunio apparentemente “negativo”, Alberto ha potuto ricavare un insegnamento come sportivo ma anche come uomo: ogni evento imprevisto, come un infortunio, è determinato da molteplici fattori che non possiamo controllare e di cui a volte non abbiamo responsabilità. Tuttavia, ascoltare il proprio corpo ed essere in contatto con le nostre emozioni, è un’occasione che ci permette di avere delle informazioni su come stiamo e dove siamo diretti.

Navigare a vista con la consapevolezza che il presente è un momento che divide il passato ed il futuro; ed è l’unico momento, quello del qui e d’ora, che ci rende liberi da ciò che è accaduto o che accadrà.

Alberto oggi nuota in Sincronia.

A volte non abbiamo il controllo di ciò che la vita ci pone dinnanzi. Tuttavia, abbiamo il potere di fermarci a riflettere e chiederci: che segnali mi manda il mio corpo? Cosa mi può insegnare questa esperienza? Cosa dicono di me, le emozioni che sto provando in questo momento? Quanto mi sento in sincronia con me stesso?

Per approfondimenti

  • Vercelli , Vincere con la mente, Ponte alle Grazie, Milano 2021
  • Vercelli G., Dalbertas G., Antifragili, Ponte alle Grazie, Milano 2021
  • G. Cortese, M. Fantini, M. Bozzi, B. De Marchi, A. Donatore, C. M. Mazzarino, R. Tinozzi, Dallo sport alla vita, Ananke, Torino, 2015

“DIREZIONE PSICOLOGIA: Una bussola per il quotidiano” 

Vi è mai capitato di avere difficoltà a concentrarvi e a dormire poco e male, senza sapere il perché? Di rinunciare a qualcosa per paura di fallire? Di non sapere come comportarvi davanti ad un evento improvviso? A partire da episodi di vita quotidiana, in brevi articoli rifletteremo insieme, sempre accompagnati da riferimenti scientifici, su come funzioniamo, cosa proviamo e perchè.

Potete leggere i nostri articoli sul sito del Poliambulatorio Oberdan /Attività/ Direzione psicologia https://poliambulatorioberdan.it/direzione-psicologia-bussola-quotidiano o sulla pagina Facebook Poliambulatorio Oberdan

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