INCONTRARE L’ASSENZA
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così breve è stato il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora…”
(Eugenio Montale, 1967)
Nella vita, purtroppo, ci ritroviamo ad affrontare momenti dolorosi che vorremmo ma non possiamo evitare, come quando perdiamo una persona cara. Ci ritroviamo ad affrontare il dolore intenso della perdita.
Ma come si può essere in rapporto con l’assenza? Possiamo negare, innanzitutto, la perdita. Neghiamo quello che è accaduto, neghiamo il suo carattere doloroso e definitivo. E cerchiamo di evitare l’esperienza del vuoto e dell’assenza, perché ci spaventa troppo. Siamo confusi… ci chiediamo se sia successo davvero e poi, con rabbia “perché proprio lei?”. Possiamo sentire il dolore dovuto all’impossibilità di sostituire chi abbiamo perso e dimenticarlo. E l’assenza diventa, così, una presenza assordante. Vorremmo tornare indietro per rivedere la persona cara che ormai non è più con noi, sentiamo affacciarsi impotenza e senso di colpa… “avrei potuto fare…”, “e se…” e sperimentiamo, così, un profondo senso di tristezza.
Possiamo provare un groviglio di emozioni che ci travolgono come ondate, lasciandoci sopraffatti; alcune possono persistere nel tempo e non abbandonarci. Altre volte le respingiamo o fatichiamo a sentirle.
Ma di fronte a questo tsunami di emozioni che la perdita porta con sé possiamo anche ricostruire. Ricostruire, sì… perché, per alcuni di noi, può anche significare crescita, cambiamento, opportunità. È un lutto, una perdita irreversibile e da quel momento noi, che continuiamo a vivere, siamo costretti a costruire, anzi ri – costruire, la nostra vita e il nostro futuro intorno a quella perdita.
Provare dolore è naturale, così come sperimentare senso di vuoto e pensare che la nostra esistenza non sarà più la stessa senza quel legame. Non dobbiamo sentirci in dovere di rialzarci immediatamente: c’è un tempo del dolore, vissuto da ognuno di noi in modo diverso.
È un dolore che può ammutolire, perché non ci sono parole di fronte all’ineluttabile. Ma se in questo silenzio a volte possiamo perderci, qualcuno che ci prende per mano può permetterci di attraversare questo momento, scoprendo che la vita può ritrovare un equilibrio anche quando l’onda del dolore sembra aver distrutto tutto con la sua violenza.
Per approfondimenti:
- Massimo Recalcati, “Incontrare l’assenza. Il trauma della perdita e la sua soggettivazione”. 2016, ASMEPA Edizioni
- Kubler Ross, “Impara a vivere, impara a morire. Riflessioni sul senso della vita e sull’importanza della morte”. 2001, Armenia Editore
“DIREZIONE PSICOLOGIA: Una bussola per il quotidiano”
Vi è mai capitato di avere difficoltà a concentrarvi e a dormire poco e male, senza sapere il perché? Di rinunciare a qualcosa per paura di fallire? Di non sapere come comportarvi davanti ad un evento improvviso? A partire da episodi di vita quotidiana, in brevi articoli rifletteremo insieme, sempre accompagnati da riferimenti scientifici, su come funzioniamo, cosa proviamo e perchè.
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